A Milano Luciano Bianciardi viene assunto dalla nascente Casa Editrice
Feltrinelli come redattore.
La giovane Casa Editrice si propone di iniziare una politica editoriale
democratica e, per così dire, di sinistra, soprattutto per le intenzioni sincere
ancorché confuse del suo fondatore Giangiacomo Feltrinelli.
A Milano Bianciardi comincia a prender contatto con una grande città, nel
momento della ricostruzione post bellica e nell'inizio degli anni che furono
definiti del " boom economico" e ne constata le contraddizioni. Prende contatto anche con il mondo dell'editoria, del "lavoro
culturale" ed anche qui non manca di rendersi conto delle contraddizioni
e dei tanti aspetti a suo modo di vedere assurdi.
Di lì a poco i contrasti in redazione sono evidenti ed insanabili: viene
licenziato "per scarso rendimento" nel 1956.
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